I momenti indimenticabili dei Grammy Awards 22
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La Recording Academy sta vivendo lotte interne dovute ad accuse pensanti di sfruttamento, spaccio e corruzione che ha investito il CEO che hanno spinto alcune delle più grandi star della musica a disertare e rinunciare pubblicamente alla legittimità dei Grammy, come Drake e The Weekend. Fin qui “tutto” bene.

Cosa ricorderemo di questa edizione?

Domenica 3 Aprile ha avuto luogo la 64esima edizione dei Grammy Awards alla MGM Grand Garden Arena di Las Vegas. Questa edizione ha consacrato Jon Batiste, Olivia Rodrigo e Silk Sonic, rispettivamente come “miglior album dell’anno” e “Miglior nuovo artista”.

Così come qualsiasi evento tanto atteso e globale che avviene in diretta (Vedi la notte degli Oscar 22 e il famigerato schiaffo di Will Smith), anche il gala dei Grammy ha riservato qualche indimenticabile momento effetto “surprise”.

Facciamo un passo indietro con una premessa necessaria: già da qualche anno, la Recording Academy sta vivendo lotte interne dovute ad accuse pensanti di sfruttamento, spaccio e corruzione che ha investito il CEO ed hanno spinto alcune delle più grandi star della musica a disertare e rinunciare pubblicamente alla legittimità dei Grammy, come Drake e The Weekend.

Kanye West è stato invece bandito a causa del suo comportamento “preoccupante” e le ultime esternazioni sui social circa la sua Ex moglie e il nuovo compagno.

Fin qui “tutto” bene.

Il primo momento “indimenticabile” di questi Grammy awards sono proprio legati alla premiazione di Sir Kanye West.

1) La premiazione fantasma di Kanye West

Kanye vince due premi: “Best melodic Rap Performance” e “Best Rap Song”; dopo l’annuncio, la sala non applaude né si mostra minimamente coinvolta, non avviene nessun collegamento con il vincitore mentre un Billy Porter si mostra particolarmente imbarazzato per la strana situazione che si è creata, cerca come può di sciogliere la tensione con qualche battuta di circostanza, senza riuscirci.

 

2) La performance e il discorso di Batiste

Il grande vincitore, la vera rivelazione di questi Grammy Awards è stato sicuramente lui, Batiste, che ha portato a casa cinque premi, compreso miglior album dell’anno per “We Are”. La sua è la storia di un ragazzo nato da una famiglia di jazzisti a New Orleans, che ha scalato le vette delle classifiche dall’ultimo gradino, quello occupato sempre da chi alla fine riesce a riscattarsi.

La performance di “Freedom” al pianoforte è stata eccelsa, con inflessioni classiche, bebop, jazz e hip hop, portando la sala ad alzarsi in piedi per un’immensa standing ovation. Per terminare, il suo ringraziamento commovente ai genitori.

 

3) Il debutto di Olivia Rodrigo

Sentiremo molto parlare di Olivia; dal singolo “Drivers License” la sua carriera ha impennato verso l’alto, con milioni di visualizzazioni sui social e record di streaming.

Domenica, Rodrigo ha dimostrato sul più grande palco della musica che “Drivers License” non è soltanto una tendenza su TikTok, ma una ballad che definisce una generazione e un’epoca.

4) L’omaggio di Billie Eilish a Taylor Hawkins

Billie Eilish si è esibita in una delle sue migliori performance con una carismatica interpretazione del brano che dà il nome al suo album “Happier than Ever”, sfoggiando una T-Shirt oversize con il volto di Taylor Hawlins, il famoso batterista dei Foo Fighters morto meno di un mese fa.

La performance piena di carisma ha catturato l’energia che il defunto Hawkins ha spesso incarnato con i Foo Fighters: un momento toccante ed indimenticabile

 

5) Il medley di Lil Nas X

Satanista”, oltraggioso, provocatorio: nessun artista contemporaneo capisce lo zeitgeist come Lil Nas X, che si è esibito in una delle performance più vivaci e belle della serata con un medley del suo album “Motero”.

 

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