Il 21 Aprile del 2016 il mondo ha perso uno degli artisti più originali e influenti della storia della musica pop: in questo editoriale ripercorriamo alcune delle sue rivoluzioni che in qualche modo hanno modificato il corso degli eventi, del mondo della musica e non solo.
Ci sono gli artisti, poi ci sono i pionieri che trascendono e plasmano la forma d’arte stessa.
Prince Rogers Nelson, in arte Prince, si colloca saldamente in quest’ultima categoria: durante la sua carriera, quasi quarantennale, ha plasmato personalmente il suono che è diventato significativo della sua musica; ha continuamente stravolto la sua immagine pubblica, facendola diventare uno stile universalmente riconoscibile e condiviso anche nel mondo della moda; ha esacerbato il suo atteggiamento ribelle, diventato un modello ispirazionale dei tanti che, come lui, non sottostanno alle regole, quando le regole non sono oneste.
Il 21 Aprile del 2016 il mondo ha perso uno degli artisti più originali e influenti della storia della musica pop: in questo editoriale ripercorriamo alcune delle sue rivoluzioni che in qualche modo hanno modificato il corso degli eventi, del mondo della musica e non solo.
Il Minneapolis Sound.
Prince inizia la sua carriera inaugurando un genere musicale, il Minneapolis Sound: una potente miscellanea che prendeva il nome dalla sua città di nascita e spaziava tre più sonorità, dal rock, funk, pop, fino alla new wave. Prima di allora, nessuno aveva mai ascoltato nulla di simile, soprattutto alla fine degli anni ’70; questo sound era così eclettico e affascinante che poteva comprendere sia una ballata da club, che una canzone lenta e intima, purché avesse come base la voce di Prince.
Il cantante di Minneapolis abbandonerà presto questo genere da lui stesso creato, per spaziare e sperimentare fino alla fine della sua carriera.
Prince sul palco del Ritz Carlton a New York nel 1981.
Parental Advisory.
A causa del testo esplicito della canzone ‘Darling Nikki’, contenuta nell’album ‘Purple Rain’ del 1983, si istituì negli States un nucleo censuratorio nell’industria della musica, che portò alla nascita degli avvisi “Parental Advisory: Testi espliciti” che oggi si trova comunemente sulla copertina di alcuni album.
Lotta all’industria discografica.
Prince è stato il primo musicista a lottare per (ri)portare il potere creativo nelle mani degli artisti, e assumere il controllo della propria produzione musicale: fin dal suo primo lavoro discografico, si assicurò di avere libero sfogo sull’intera produzione in studio.
Prince live sul palco del Wembley Arena con la scritta Siae / Slave sulla guancia, per protesta.
E’ stato uno dei pochi personaggi pubblici a personificare le tensioni tra l’industria musicale e gli artisti, combattendo contro le etichette discografiche, le società di streaming, rivenditori di biglietti e giganti di internet come Youtube. A un certo punto della sua carriera, estese le polemiche anche verso i detrattori della libertà di parola e persino contro i suoi stessi fan.
Quando la Warner Bros non gli permise di pubblicare la musica secondo i suoi ritmi e standard, il cantante di Minneapolis recinse il suo contratto discografico con il colosso della musica; a seguito di questo, per protesta, cambiò il suo nome in “Love Symbol”, poichè la Warner aveva registato il nome di Prince alla Siae.
Prince o “The Artist Formerly Known as Prince”, nome con cui si faceva chiamare dopo la scissione con la Warner, rimase sempre fedele ai suoi principi e pubblicò musica con la propria casa discografica, diventando persino un pioniere delle vendite di musica online.
Lo Stile ‘Prince’.
Una parte importante del suo fascino, oltre alla voce, alla musica e alle movenze, risiedeva nella sua immagine. Prince è stato il primo personaggio veramente androgino, sexy e provocatore, non etichettatile in un gender né un’estetica precisa.
Gli abiti sfarzosi, di ispirazione settecentesca, le giacche viola porpora con motivi damascati, le camicie con voulan e i pantaloni attillati, hanno forgiato e rafforzato il messaggio della sua musica e la sua personalità stessa.
Forse ancor più di Bowie nei panni di Ziggy Stardust, Prince ha spinto l’acelleratore sulla sessualità, ma se Ziggy era un personaggio di David, Prince era semplicemente Prince.L’estetica di Prince è così fortemente riconoscibile da aver influenzato designer e case di moda sin dal principio della sua carriera musicale: tantissime sono le collezioni che rielaborano il suo stile barocco e audace, come le collezioni: Versace Uomo Spring 2017; Balmain Fall 2010; Dolce & Gabbana Spring 2015; Roberto Cavalli Fall 2016.
Il Viola Porpora.
Il viola porpora è diventato il colore iconico e identificativo di Prince dal 1984, data di uscita del film “Purple Rain”, in cui fu protagonista e compositore della relativa colonna sonora, premiata agli Oscar come la migliore colonna sonora originale in un film.
La cosa più impressionante è che il film e l’album “Purple Rain” hanno fatto di Prince il primo artista in assoluto a ottenere una tripletta in cima alle classifiche: film, l’album e il singolo più venduti in America nello stesso momento.
Purple Rain diventerà il suo più grande successo discografico e il viola porpora, il suo colore identificativo, per sempre.
I Video su MTV.
In un periodo in cui gli artisti afroamericani faticavano a ottenere un’audience significativo sul nuovissimo canale di video musicaliMTV,Prince e “Little Red Corvette” furono tra gli artisti e le canzoni di spicco che contribuirono a rompere quella barriera e a inaugurare un’era di talenti e suoni più diversi su quella che diventerà l’emittente televisiva più popolare d’America.
Il nostro omaggio a “L’artista precedentemente conosciuto come Prince” si conclude qui, facci sapere se ti è piaciuto e seguici sulla nostra pagina IG: @blackboxstore_com