Sarà la Guest Designer al Pitti Immagine Uomo 103.
Martine Rose è una designer britannico-giamaicana, founder dell’omonimo marchio che ha trasformato il Menswear contemporaneo.
Inizia a disegnare abiti da giovanissima, quando il panorama generale del Menswear è caratterizzato essenzialmente da silhouette classiche da English man, con la pochette nel taschino e il blazer. Lei, cesciuta nei sobborghi londinesi tra sottoculture, si ispira ai Ravers, agli Ultras, e alle comunità multietniche che popolano i quartieri di Brixton, Brick Lane e il suo nativo Bethnal Green; ma coloro che maggiormente ama sono le persone al margini della moda. Quelli non si piegano ai dettami dell’industria, a costo di sembrare anacronistici o strani.
Prende in prestito l’immaginario delle uniformi del calcio inglese e i simboli estetici che indentificano i “Dad Uncool” e i Nerd, rimescolandoli in un linguaggio unico ed inedito, tutto suo. Dà un nuovo significato alla stravaganza che caratterizza ogni essere umano, indipendentemente se faccia parte o meno di una comunità o sottocultura.
Le collezioni Martine Rose esprimono sempre qualcosa di “sconcertante” ma “rassicurante”, in quanto si rifanno a silhoeutte, stampe o stili già visiti: alcune volte odiati, altre volte amati alla follia. Tra i suoi pezzi più iconici c’è la maglia da calcio “distorta”, alla quale Rose – e la sua fanbase della prima ora – è molto legata. I tifosi indossano le tee delle squadre al rovescio come segno di protesta, per qualche Daspo o penalità in campo ritenuta ingiusta, Martine Rose ha reinterpretato questa simbologia rendendola un vezzo alla moda.
Nel 2019 ha rielaborato una delle sneakers considerate più “anonime” di Nike e le ha letteralmente “cambiato i connotati”, deformando la loro silhouette come se fosse stata colpita dall’interno con dei colpi di martello; oppure ha disegnato una T-Shirt con scritto “Martine Rose è probabilmente la migliore stilista del mondo”, scimmiottando il Claim di Carlsberg (birra identificativa degli Ultras inglesi): “Probabilmente la migliore birra del mondo”.
Questo mix esplosivo di sfacciataggine, ironia e attitudine verso gli outsiders, fanno di Rose una delle designer più audaci e sfrontate al mondo.
Una miriade di tendenze sono nate grazie a lei: il suo lavoro nel mondo del Menswear è uno dei più influenti dell’ultimo decennio, pur restando un marchio ancora underground.