Tutte le volte che Rei Kawakubo ha cambiato la prospettiva della moda.
È davvero sorprendente ciò che è riuscita a fare Rei Kawakubo nel corso della sua carriera come ceo e designer di Comme des Garçons.
Dalla fondazione del marchio, avvenuta nel 1969, è rimasta fedele alle sue radici stilistiche, territoriali, giuridiche in un’epoca in cui le maison di moda passano in modo febbrile da un designer all’altro, oppure anelano alle acquisizioni multimilionarie da parte dei colossi dell’industria mondiale.
Definire Kawakubo “semplicemente” una rivoluzionaria sarebbe un grossolano eufemismo: lei ha letteralmente riscritto da sola il significato dell’avanguardia nella moda, creando un intero universo stilistico che offre “comfort a chi lo indossa, ma disagio a chi lo guarda”, come l’ha definito lei stessa.
Le creazioni di Comme des Garçons hanno ispirato chiunque, da Karl Lagerfeld a Marc Jacobs, da Gosha Rubchsinskiy a Tao Kurihara, da Junya Watanbe a Jacquemus: intere generazioni di designers che hanno venerato il genio visionario schivo e riservato che quasi si nasconde dietro il nome altisonante del suo marchio, Rei Kawakubo.
In questo piccolo viaggio, ci immergiamo nei sensi dell’alchimia dell’opera oscura di Kawakubo per scoprire tutti i primati che le appartengono, e che l’hanno definita come una delle designer più innovative al mondo.