,

L’Amore di Jun Takahashi per Stanley Kubrick.
Facebook
Twitter
LinkedIn

Date

La visione oscura di Kubrick ha riecheggiato nell’estetica di Undercover, che ha dato vita ad alcune delle collezioni più interessanti degli ultimi anni; caratterizzate da capi sui quali campeggiano frame iconici dei suoi film e pattern ispirati alle sue ambientazioni sinistre.

Tutte le collezioni del designer giapponse ispirate ai cult del genio del cinema.

Il 7 marzo del 1999 il mondo perdeva uno dei più grandi maestri del cinema mondiale, Stanley Kubrick. Questo editoriale ne vuole celebrare l’impatto culturale e l’influenza che ancora esercita la sua estetica, sinistra e riconoscibile, nella moda, in particolar modo in quella di Jun Takahashi, founder del brand Undercover.

Stanley Kubrick è ricordato per la sua capacità di reinventarsi di continuo, di immergersi in ogni genere cinematografico, dal thriller psicologico all’horror distopico, passando per la satira politica e le guerre atomiche, realizzando ogni volta un capolavoro. Ciò che colpisce maggiormente nei suoi film è l’attenzione ai minimi dettagli e ai costumi.

Stanley Kubrick sul set del film “Barry Lyndon”.

Impossibile non associare i vestitini azzurro cielo stile anni ’70 delle gemelline Gredy con la pellicola “Shining”, ed è in genere la prima cosa che si ricorda del film; e ancora, i Drughi capitananti da “Alex”, interpetato dall’attore Malcom McDowell, invadere le strade londinesi con indosso tute bianche da lavoro, sospensori e bombette.

Attraverso i costumi, il regista ha accompagnato la narrazione del film con abiti diventati iconici, riconoscibili e identificativi della sua estetica cinematografica.

Una scena del film 2001: Odissea nello Spazio – 1968

Uno dei designer contemporanei che più attinge dalla sua scuola è Jun Takahashi, founder del marchio Undercover, che in diverse collezioni ha dimostrato di essere letteralmente affascinato dai cult del maestro.

La visione oscura di Kubrick ha riecheggiato nell’estetica di Undercover, che ha dato vita ad alcune delle collezioni più interessanti degli ultimi anni; caratterizzate da capi sui quali campeggiano frame iconici dei suoi film e pattern ispirati alle sue ambientazioni sinistre.

Scopri quali sono.

SHINING – Primavera / Estate 2018

Per la collezione Undercover Primavera / Estate 2018, Takahashi ha incorporato su silhouette femminili fotogrammi del thriller psicologico del 1980 Shining, commentando la collezione con un lapidario: “Le persone hanno due lati, uno è sempre nascosto”.

La sfilata è stata una rappresentazione cinematografica delle ambientazioni e la tensione emotiva del film, con una location che ricordava il famigerato Overlook Hotel; mentre la colonna sonora originale del film accompagnava le modelle in passerella.

Ad un certo punto dello show, due modelle gemelle nei panni delle malefiche sorelline Grady nel film, sono apparse sullo stage in abiti azzurro cielo ricoperti di gocce di sangue fatte con perline rosse.

Una collezione e uno show inquietanti, ma geniali.

2001: ODISSEA NELLO SPAZIO – Autunno / Inverno 2018


Nello stesso anno della collezione ispirata a Shining, Takahashi ha reso omaggio ad un altro cult fondamentale – per molti il migliore – della cinematografia di Kubrick.

La collezione Undercover uomo FW18 ha messo in scena 2001: Odissea nello spazio: fotogrammi e frasi tratte dal film hanno ricoperto giacche, borse, pantaloni, cappelli e mantelli.

Ad aprire la sfilata, un nutrito gruppo di uomini vestiti da astronauti in tute integrali.

In passerella anche HAL 9000, che nell’interpetazione di Takahashi è diventato un apparecchio da portare a spasso, a mo’ di marsupio.

ARANCIA MECCANICA – Autunno / Inverno 2019

L’anno seguente alla collezione “2001: a space Odyssey”, il designer giapponese rimette in scena Kubrick, questa volta con il capolavoro crudele e cinico del 1971, “Arancia Meccanica”.

Intitolata “The Droogs” – termine che nel cult significa “amico” – la collezione ha visto fotogrammi stampati su tutti i capi.

Per la sfilata, Takahashi non ha lasciato nulla al caso: ad aprire lo show, un gruppo di drughi mascherati ondeggiano sulle note della nona sinfonia di Beethoven.

 

In un’intervista, Jun Takahashi ha raccontato di aver visto il film per la prima volta quando era al liceo:

“Fu davvero scioccante. La storia della violenza, del sesso, della gioventù, tutto insieme, mi ha ispirato. Naturalmente, sono contrario alla violenza”.

Quale delle tre collezioni ti ha affascinato di più?

Faccelo sapere nei commenti.

More
articles

Join
Pluriverse

Subscribe to our newsletter

© Pluriverse 2023
Registered office: Via Romaniello 21/B, Napoli (NA), Italy | N. REA: NA 823189
Privacy