Tutte le collezioni del designer giapponse ispirate ai cult del genio del cinema.
Il 7 marzo del 1999 il mondo perdeva uno dei più grandi maestri del cinema mondiale, Stanley Kubrick. Questo editoriale ne vuole celebrare l’impatto culturale e l’influenza che ancora esercita la sua estetica, sinistra e riconoscibile, nella moda, in particolar modo in quella di Jun Takahashi, founder del brand Undercover.
Stanley Kubrick è ricordato per la sua capacità di reinventarsi di continuo, di immergersi in ogni genere cinematografico, dal thriller psicologico all’horror distopico, passando per la satira politica e le guerre atomiche, realizzando ogni volta un capolavoro. Ciò che colpisce maggiormente nei suoi film è l’attenzione ai minimi dettagli e ai costumi.

Impossibile non associare i vestitini azzurro cielo stile anni ’70 delle gemelline Gredy con la pellicola “Shining”, ed è in genere la prima cosa che si ricorda del film; e ancora, i Drughi capitananti da “Alex”, interpetato dall’attore Malcom McDowell, invadere le strade londinesi con indosso tute bianche da lavoro, sospensori e bombette.
Attraverso i costumi, il regista ha accompagnato la narrazione del film con abiti diventati iconici, riconoscibili e identificativi della sua estetica cinematografica.

Uno dei designer contemporanei che più attinge dalla sua scuola è Jun Takahashi, founder del marchio Undercover, che in diverse collezioni ha dimostrato di essere letteralmente affascinato dai cult del maestro.
La visione oscura di Kubrick ha riecheggiato nell’estetica di Undercover, che ha dato vita ad alcune delle collezioni più interessanti degli ultimi anni; caratterizzate da capi sui quali campeggiano frame iconici dei suoi film e pattern ispirati alle sue ambientazioni sinistre.
Scopri quali sono.