Cinema e Moda: un intership estetico divenuto ormai un classico.
Il cinema ricorre spesso ai favori della moda, come Yves Saint Laurent che realizzò i costumi per Belle de Jour, oppure gli abiti di Armani realizzati per “American gigolo” e “Gli intoccabili”. A loro volta, i designer mettono nelle loro moodboard – in modo più o meno esplicito – i grandi cult del cinema.
Quasi ogni Fashion Week, assistiamo alla mise-en-scene del cinema visto attraverso gli occhi di qualche designer, che omaggia questo o quell’altro film con il Main Theme durante la sfilata, una palette di colori iconica, reinterpretando i costumi di scena dei personaggi, oppure attraverso stampe che riproducono alcune scene cult.
A meno di un mese dall’inizio della Fashion Week Spring / Summer 23, abbiamo voluto creare una piccola lista dei migliori Fashion show e delle migliori collezioni che hanno preso ispirazione da film cult. Scopri quali sono.
Undercover FW18 – 2001: A Space Odyssey
Gucci FW15 – The Royal Tenenbaums
Lo stile sartoriale retro di Gucci ha trovato la sua massima espressione reinterpretando magistralmente uno dei film più ironici – e iconici – del cinema moderno: The Royal Tenenbaum.
La visione dreamy-Kitsch di Alessandro Michele è stata già paragonata all’universo cinematografico – fatto di palette studiate nei minimi particolari ed estetismo vintage – di Wes Anderson.
Lo stilista milanese ha creato una serie di doppelgänger di Margot Tenenbaum, con tanto di capelli biondi, pelliccia vintage e mocassini.
Raf Simons SS18 – Blade Runner
Sotto il ponte di Manhattan, con il frastuono in sottofondo dei vagoni della metropolitana, Raf Simons ha presentato la sua collezione Spring 2018 con il nome di “Replicants”, ovviamente ispirandosi ai Replicanti di Blade Runner.
La sfilata è stata presentata nel cortile di un centro commerciale di Chinatown, tra insegne al neon, vapori provenienti dai tombini, e lanterne cinesi decorate con grafiche dei Joy Division e dei New Order; mentre i modelli sfilavano con ombrelli dai manici illuminati con luci al led; ombrelli diventati poi pezzi da collezione.
Simons ha deciso di rendere omaggio a uno dei suoi film preferiti, ma anche alle sottoculture che hanno arricchito il panorama della moda come il punk, la new wave e il New Romantic.
“Replicants” Spring 18 costituisce una dei riferimenti cinematografici più riusciti nel mondo della moda, sia per il set – curato nei minimi dettagli – sia per la collezione.
Undercover FW19 – A Clockwork Orange
Jun Takahashi si è sempre confermato un designer outsider: il catalogo delle sue collezioni sembra un’antologia dei thriller che hanno fatto la storia del Cinema: da 2001 Odissea nello spazio a Shining, fino ad arrivare ad Arancia Meccanica e Suspiria.
Per la collezione FW19, il designer giapponese ha scelto il capolavoro di Kubrick “A Clockwork Orange”, ambientando la sua sfilata in un grande teatro.
I modelli hanno sfoggiato silhouette con stampe serigrafiche della feroce faccia di Alex, ruolo interpretato da Malcom McDowell, “bombette” inglesi con piuma sul lato in stile menestrello, pantaloni alla Zuava dai quali emergevano gli iconici anfibi Dr. Martens.
Lo show si è concluso con l’audio della famigerata scena “Singing in the rain”, mentre sei modelli mascherati in rosso giravano intorno alla sala, in una sorta di danza-rituale.
Raf Simons FW18 – Christiane F. Wir Kinder vom Bahnhof Zoo.
L’estetica di fine anni ‘70 del romanzo nero “Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino” è stato il punto di riferimento per la collezione FW18 di Raf Simons.
Il cult ambientato nell’omonima stazione ferroviaria dell’ex Berlino Ovest, è stato ripreso da Simons per realizzare jeans “consumati”, camicie stampate e cappotti con toppe. Per sottolineare il mood drama, i modelli hanno indossato anche un’espressione tutt’altro che felice.
MSGM FW17 – Twin Peaks
Massimo Giorgetti, direttore creativo di MSGM Milano, era un adolescente quando andavano in onda le due prime stagioni di Twin Peaks, e a detta sua, ne era letteralmente ossessionato dall’estetica e dalle scenografie.
Questo sarà sicuramente il motivo per il quale ha dedicato un’intera collezione all’iconica serie americana, studiando i simboli e i dettagli nel modo più minuzioso possibile.
La resa scenica dello show è stato a tal punto spettrale da rievocare le ambientazioni ambigue e sinistre della serie, con tanto di tappeto dal pattern a strisce zig-zag in bianco e nero. La collezione è stata un omaggio a Twin Peaks a tutto tondo: dalle gonne di plissé ai cappotti di pelliccia di coniglio, le gonne di tulle sono state un riferimento alla defunta reginetta del ballo scolastico, Laura Palmer.
Le rose blu sul mood board e su abiti di seta e velluto, si riferivano invece al “caso delle rose blu”, ovvero la parola in codice degli agenti speciali dell’FBI Dale Cooper e Chester Diamond.
Paco Rabanne AW19 – Mulholland Drive
Julien Dossena, direttore creativo di Paco Rabanne, si è ispirato al monumentale Mulholland Drive per la collezione FW19.
Diretto da David Lynch, il film segue la vita di una giovane donna che, dopo essere sopravvissuta a un incidente d’auto lungo Mulholland Drive, sulle colline di Hollywood, perde completamente la memoria. Da qui emerge una narrazione surreale e neo-noir che segue gli sforzi del personaggio per rimettere insieme i pezzi della sua vita misteriosa.
Dossena ha immaginato l’ambientazione dello show come una hall di un hotel di lusso, in un paese fantastico dove “passano solo le persone che vuoi incontrare”. La collezione era composta da stampe art déco, dettagli animalier su abiti decadenti, catturando un senso molto lynchiano di glamour stravolto.
Sulla passerella pendevano lampadari fluorescenti, che sembravano poter crollare da un momento all’altro.
Undercover AW19 – Suspiria
Takahashi si è ispirato al remake “Suspiria” di Guadagnino del 2018 per la collezione AW18.
La pellicola, più lunga di un’ora rispetto alla versione originale del maestro inarrivabile Dario Argento, è un thriller ugualmente spaventoso e inquietante, che raccoglie degnamente l’eredità del film del 1977.
Il designer giapponese ha persino contattato Guadagnino per utilizzare fotogrammi del film come parte integrante della collezione. Con il risultato di una collezione a metà tra arthouse e streetwear, caratterizzata da serigrafie “pulp” su abiti a trapezio, felpe blouson con cappuccio.
Meritano una menzione:
Undercover SS 2019 ispirato a “The Warriors” 1979 di Walter Hill
Anna Sui FW 2014 ispirato a Grand Budapest Hotel
Facci sapere qual è il tuo Fashion Show preferito!