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Paris Fashion Week AW24: 5 Brand Emergenti da tenere sott’occhio.
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Questi marchi emergenti sono partiti in sordina nel mondo dello streetwear qualche anno fa, per poi esplodere sulle passerelle della Settimana della moda maschile di Parigi di quest'anno. Alcuni di loro per la prima volta.

Ecco i marchi che hanno esordito quest’anno a Parigi (e si sono fatti notare).

La Villa Lumiere torna a far girare la testa, tra luci sfavillanti, tintinnii di paiettes e lustrini, l’Haute Couture e il Menswear sfila in passerella: è la settimana della moda più sofisticata e, dal 23 al 26 gennaio 2023, gli occhi di tutti sono stati puntati sui Big: Dior, Chanel, Schiaparelli, Givenchy, Saint Laurant, gli immancabili protagonisti. Da Lucas Bravo di Emily in Paris, alla sfilata a tema American Psycho di LGN, fino ad arrivare alle polemiche sulle teste (finte) di leoni, tigri e pantere sugli abiti di Schiaparelli, tutto – o quasi – è stato già raccontato.

Colm Dillane of Kidsuper Co-Designer di Louis Vuitton alla Paris Fashion Week AW23

Ecco i marchi che hanno iniziato in sordina nel mondo dello Streetwear e hanno presentato la propria collezione alla Fashion Week AW23-24 Menswear di Parigi, alcuni di loro per la prima volta, da tenere sott’occhio per le prossime stagioni.

Vediamo nel dettaglio chi sono e cosa hanno presentato in passerella.

1) Kiko Kostadinov.

Londinese di origini bulgare, Kiko Kostadinov ha fondato il suo brand omonimo nel 2016: una miscela di streetwear composito e futuristico, con una fortissima ascendenza dello stile sartoriale classico inglese.

Hanno contribuito alla sua rapida ascesa nell’olimpo dei designer emergenti più talentuosi del momento, anche una serie di collaborazioni particolarmente riuscite, come quella con Asisc, Camper, Stüssy e Mackintosh, nelle quali Kostandinov ha saputo apportare il suo linguaggio minimale e destrutturato in ogni pezzo.

La sfilata Kiko Kostadinov alla Paris Fashion Week AW23/24 Menswear è stata incentrata prettamente sulla collezione, senza digressioni e corollari scenici. Lo stilista ha reso omaggio alla stilista francese Anne-Marie Beretta, alla madrina della moda italiana Mariuccia Mandelli alias Krizia, alla costumista americana Irene Lentz e alle sorelle romane Fontana, in quella che è stata una delle collezioni più strutturate del marchio, seppur allontanandosi totalmente dal suo approccio streetwear.

Silhouette geometriche, dal taglio sartoriale, dai colori vivaci e gli accostamenti audaci, sono stati il leitmotiv della sua passerella a Parigi, che scommettiamo si trasformerà in un volano che lo catapulterà nell’iperspazio della moda.

2) Liberal Youth Ministry.

Antonio Zaragoza, founder del brand Liberal Youth Ministry, ricorderà la Settimana della moda parigina AW23/24 appena trascorsa, come la più significativa della sua vita. Il brand, fondat nel 2016, ha debuttato sulle passerelle francesi con la proverbiale ribellione che la contraddistingue, mescolando distress artistici con influenze azteche e inaspettati riferimenti ai decenni passati.

Tra elementi di cultura calcistica, linee morbide e sottoculture giovanili, la collezione ha sintetizzato molteplici riferimenti in pezzi streetwear orientati al futuro.

3) Taakk.

Per l’Autunno/Inverno 2023, il marchio giapponese di abbigliamento maschile TAAKK si è ispirato ai dipinti astratti. Guidato dallo stilista Takuya Morikawa e fondato nel 2013, TAAKK ha suscitato interesse per la vivacità e l’avanguardia del suo design, oltre all’attenzione per l’artigianalità di ogni capo.

Alla base della collezione presentata a Parigi, c’è una ricerca approfondita sui materiali e i trattamenti tecnici dei tessuti, facendo riflettere sul processo che mette in atto un pittore per dipingere una tela: rappresentazioni grafiche di dipinti stratificati, texture contrastanti di schizzi intermedi e tessuti con angoli jacquard alterati.

4) Kidill.

Kidill è un brand nato nel 2014 dallo stilista giapponese Hiroaki Sueyasu, che fonde cultura punk, skate, androginia e influenze streetwear. Il marchio ha un imprinting fortemente sottoculturale, che rielabora con i temi e i materiali eco-sostenibili, per creare un nuovo modo di fare moda.

Per la sfilata di debutto alla Fashion Week di Parigi, ha presentato una collezione ispirata ai film che ritraggono un’adolescenza fuori controllo, sempre borderline tra nichilismo e ribellione.

5) Casablanca.

Casablanca è un brand che rivisita in chiave moderna l’intramontabile estetica apres-sport.

Fondato dal designer Charaf Tajer nel 2018, il brand affonda le sue radici nella cultura marocchina, da cui attinge palette che evocano i campi di terra bruciata, il colore della terracotta, il lino bianco e il turchese all’uso di materiali leggeri ma di altissima qualità.

Le silhouette sono raffinate e ispirate all’abbigliamento sportivo elitario e applica le tecniche sartoriali napoletane a capi d’ispirazione tennistica; disegnato a Parigi e realizzato a Marrakesh.

La sfilata presentata alla Paris Fashion Week AW24 Menswear, intitolata “For The Peace”, si apre con un toccante discorso del direttore creativo Charaf Tajer, mentre al centro della scena troneggia un enorme caccia da guerra ricoperto di fiori.

Paradiso e inferno; guerra e pace; bellezza e mostruosità: il messaggio è duale come l’oriente e l’occidente, che da sempre divide – e inevitabilmente – unisce il brand.

Sentiremo sempre di più parlare di lui.

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