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Nel 1984, Nike prese la decisione definitiva di interrompere la produzione delle Air Force 1, creando non pochi problemi a Harold Rudo - detto "Mr. Shoe" - rivenditore di Baltimora che gestiva diversi negozi in città...

Questa è la storia del legame indissolubile tra l’Air Force 1 e la città di Baltimora.

40 anni della leggendaria Air Force 1.

Ti sei mai chiesto come ha fatto l’Air Force 1 ad essere sempre in cima alle vendite Nike, anche dopo 40 anni dalla sua prima uscita?

Come sappiamo, questo è un privilegio davvero raro nella Sneaker Culture: molti modelli sono delle icone, è vero, ma vengono ripescati dagli archivi ogni tot di anni, tornare prepotentemente in cima alle vendite per un dato periodo, per poi ricascare sistematicamente nell’oblìo.

Modelli come Air Monarch, sono state “adottate” dai “papà” per la loro comodità, e odiata dai collezionisti e gli intenditori: una sola sneakers è riuscita a mettere d’accordo questi due mondi così diversi e lontani tra loro: le Air Force 1 Low-Cut completamente bianca.

La scarpa più venduta di tutti i tempi.

Nel 2012, l’analista di articoli sportivi Matt Powell ha dichiarato al New York Times che la Air Force 1 Low White ha venduto circa 12 milioni di paia nel 2005, a più di due decenni di distanza dal suo anno di uscita: un fenomeno più unico che raro nella Sneakers Game.

Cosa ha decretato la sua incredibile fortuna? Le collaborazioni, le edizioni limitate e la silhouette essenziale ma raffinata hanno contribuito a darle un prestigio invidiabile e tramandarlo alle nuove generazioni.

Sembra incredibile scoprire che l’intento di Nike, due anni successivi alla release, nel 1984, era quello di accantonare le AF1 a favore di quella che sarebbe stata la prossima tecnologia in uscita: inevitabilmente, si sarebbero susseguite silhouette con l’unità Air a tutta lunghezza maggiormente perfezionate rispetto alle Force 1, declassandola naturalmente.

E Invece si verificò qualcosa di straordinario ed imprevedibile a Baltimora.

Il modello basso divenne la sneakers più popolare del 1983, grazie ad un’ampia collezione di colori diversi e l’iniziativa “Color of the Month”, promossa da alcuni rivenditori di Baltimora, che inviavano ordini alla Nike sempre più consistenti, per rispondere alla continua richiesta del modello in città.

Nel frattempo, Nike prese la decisione definitiva di non produrre più il modello, creando non pochi problemi ad Harold Rudo, conosciuto con lo pseudonimo di “Mr. Shoe”, che gestiva diversi store in città: le Air Force 1 erano le scarpe che vendeva di più, e questo avrebbe messo a repentaglio il suo Business.

Armato di determinazione, “Mr. Shoe” si mette in viaggio alla volta dell’Headquarters di Nike, in Oregon, per un confronto diretto con i dirigenti, per convincerli a continuare a produrre le Air Force 1. I Manager si rivelarono inamovibili sulle loro posizioni.

A quel punto l’audace Rudo fece un massivo ordine del modello, “obbligando” celebrità, atleti ed appassionati di venire fino a Baltimora per acquistarne un paio. Per molti, Harold è il vero motivo per cui Nike ha continuato a produrre Force 1.

Dopo diverse campagne organizzata dai fan della Sneakers e dai rivenditori di Baltimora, l’azienda fu costretta a riconsiderare la sua posizione e proseguire nella produzione del modello, che diventerà anche il suo più venduto e famoso al mondo.

“For Baltimore”.

Per celebrare il ruolo della città del Maryland nella storia dell’iconica Updown, nel 2017 Nike ha lanciato una versione speciale SF-AF1 Mid esclusivamente presso gli store a Baltimora che hanno contribuito alla sua salvezza.

“For Baltimore”, così è chiamato il modello, è realizzata in pelle bottalata premium, nylon balistico sulla tomaia e la scritta “B’More” ricamata sul cinturino. La shoe box è stata realizzata dal famoso disegnatore Ed Piskor, che ne ha illustrato la storia e il legame con Baltimora.

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