Julie Mehretu – Pittura
“Non penso al linguaggio architettonico come una metafora sullo spazio, ma sugli spazi di potere, sulle idee di potere”.
Mehretu è un’artista contemporanea affermata e riconosciuta in tutto il mondo. In quanto lesbica, si è espressa schierata a sostegno della comunità LGBTQIA+, diventando un simbolo di emancipazione e coraggio.
Le sue tele reinterpretano l’arte astratta per le nuove generazioni: le linee non sono distribuite in modo statico, bensì sfruttano lo spazio per muoversi liberamente.
La pittura di Julie Mehretu allude a un nuovo paradigma del movimento, per esternalizzare una prospettiva-retrospettiva del mondo esterno, osservandola in tutta la sua bellezza caotica, la sua frammentazione e la sua rovina.

Laura Aguilar – Fotografia
“Nei miei scatti ci sono le realtà che la società ha sempre cercato di nascondere”
Laura Aguilar è stata una fotografa e attivista latino americana, che per prima ha immortalato donne lesbiche, queer, trans opppure in sovrappeso: gruppi sociali di solito invisibili nelle opere della cultura ufficiale.
Il suo lavoro è intimo e toccante: gli scatti di corpi opulenti, nudi e contestualizzati in ambienti naturalistici riflettono la realtà senza abbellimenti, imperfetta e autentica, così com’è.
Aguilar ha sempre voluto trasmettere un latente rifiuto verso i canoni di bellezza dell’era moderna, rappresentando l’esperienza umana in modo compassionevole, attraverso le storie visive di persone che rimangono ai margini: vittime di body shaming, discriminazioni razziali o sociali.

Il mondo dell’arte ha tardato a scoprire e trattare il pluridecennale campo interdisciplinare degli studi transgender. Rispetto alle altre espressioni culturali come la letteratura, il cinema o il teatro, le arti figurative hanno sempre e solo “sfiorato” il tema delle minoranze di gender.
Prendiamo per esempio The Art Journal, considerata una delle riviste più autorevoli del mondo dell’arte. Mostre, eventi rilevanti, articoli e notizie: è tutto riportato tra le pagine di questo semestrale, nato nel 1941.
Fa riflettere che dall’anno della sua fondazione, fino al marzo 2021 – il termine “transgender” è apparso in soli trenta sei articoli o recensioni, con tre casi di “non-binary” e cinque di “transsexual”; mentre le “queer” sono presenti 135 volte.
La riluttanza della storia dell’arte a occuparsi di storie e argomenti Queer non è dovuta alla mancanza di artisti: gli artisti contemporanei hanno realizzato opere che danno forma alla politica e alle emozioni dell’esperienza transgender, non binaria e intersessuale in modi entusiasmanti.
Sono in prima linea nella visibilità trans e il loro lavoro è stato più spesso discusso in altri campi come gli studi sulla performance.
TESTO: Manuela Palma