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50 anni di Cultura Hip Hop in mostra a NY
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Il messaggio, l'estetica e gli artisti Rap si sono evoluti, modificando i codici stilistici, il linguaggio e l'attitudine, fino a oggi. La mostra compie un’esplorazione estatica e vivace del ruolo indispensabile che l'Hip Hop ha avuto nella cultura pop globale, testimoniando questo passaggio di testimone attraverso gli anni.

“Hip Hop: Conscious, Unconscious”. Una mostra epica che ripercorre l’evoluzione dell’estetica Rap, dal passato a oggi.

Sacha Jenkins e Sally Berman sono i co-curatori di una delle mostre sulla cultura Hip-Hop più antologiche e importanti degli ultimi vent’anni.

“Hip-Hop: Conscious, Unconscious” al Fotografiska di New York ripercorre cinquant’anni di evoluzione estetica del Rap, dal 1972 al 2022; ritratti visivamente sorprendenti delle più grandi star del genere, immortalati dai più grandi fotografi del Epoca.

Da quella festa nel seminterrato di un condominio del West Bronx, nel 1973, che ha dato vita al genere e al leggendario fenomeno culturale, che quest’anno festeggia il cinquantesimo anniversario, ne è passato di tempo.

Il messaggio, l’estetica e gli artisti Rap si sono evoluti, modificando i codici stilistici, il linguaggio e l’attitudine, fino a oggi. La mostra compie un’esplorazione estatica e vivace del ruolo indispensabile che l’Hip Hop ha avuto nella cultura pop globale, testimoniando questo passaggio di testimone attraverso gli anni.

Wyclef Jean e Lauryn Hill dei Fugees, sul set del video Vocab.

L’esposizione presenta ritratti sia famosi che rari delle star e dei pionieri che hanno fatto la storia del Rap: dall’iconico ritratto di in bianco e nero di Biggie che fuma un blunt, scattata da Geoffroy de Boismenu, alle foto degli anni ’70 dei membri delle gang del Bronx, scattate da Jean-Pierre Laffont. E ancora, Wyclef Jean e Lauryn Hill dei Fugees immortalati sul set del video Vocab; Mary J. Blige appena ventenne, che sorride timidamente.

Notorious B.I.G. by Geoffroy de Boismenu.

Di seguito, trovi quattro immagini iconiche della mostra spiegate dal co-curatore Sacha Jenkins.

Tupac in camicia di forza fotografato da Shawn Mortensen – 1993

Durante lo shooting per la copertina della rivista Vibe; un magazine abbastanza nuovo, dall’atmosfera più R&B che Hip Hop; a qualcuno venne in mente di far indossare una camicia di forza a 2Pac, immortalandolo così, di schiena, con lo sguardo rivolto verso la camera.

La copertina ebbe una visibilità planetaria e tutti, dai notiziari all’opinione pubblica, si chiesero se quel giovane artista Hip Hop, talentuoso e alle prime armi, fosse davvero pazzo.

Missy Elliot fotografata da Christian Witkin per Spin Magazine – 1998

Quella di Missy Elliott del 1998, rappresenta una delle immagini più fedeli dell’artista. Intenta a masticare un Chewing Gum, viene mostrata come una donna forte, in controllo, malleabile e ironica, in grado di farsi rispettare, portando molta giocosità nell’industria dell’hip hop.

Kendrick Lamar fotografato da Chris Buck per la copertina di Mass Appeal – 2015

Lo scatto Chris Buck a Lamar è più che altro un omaggio: c’è una foto molto simile, scattata a Mick Jagger nella stessa posa. Esprime principalmente il fatto che l’artista è un paroliere abile e molto acuto, quasi tagliente.

Tyler, the Creator fotografato da Campbell Addy per la rivista WSJ – 2022

Nello scatto, Tyler the Creator ha posato quasi nascosto sotto la sua giacca: un tema che l’artista racconta spesso nei suoi testi: celarsi dietro pseudonimi, nascondere la propria identità.

Eppure in questo scatto Tyler è stato libero di scegliere come farsi ritrarre, quale posa assumere: un’autonomia insolita e quasi rara per i rapper degli anni Ottanta e Novanta.

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